Prima parte

La scultura è comunicazione? Per provare a capirlo è necessario tentare di considerare una semeiotica della scultura stessa.
Partendo dall’equazione:”SCULTURA=CONCRETEZZA DEL SOGNO ARTISTICO” è possibile tentare un’analisi -seppure semplificata e ridotta- delle funzioni della scultura.

Momentaneamente ritengo sufficiente soffermarmi su due di queste,rispettivamente riassumibili in una funzione euristica e in una funzione sociale.In merito è per me opportuno pervenire sia a una valorizzazione della funzione euristica, sia a una consapevolezza della funzione sociale. Ciò mi sembra indispensabile per superare l’epifenomeno che pone la scultura sul piano esclusivamente élitario e celebrativo,per riconsiderarla (spogliandosi degli schemi precostituiti in merito)sul piano del nostro vissuto, quindi sul piano anche intimistico, umile,fruibile dall’animo di ciascuno di noi che possiamo,così, spiritualmente riappropriarci consapevolmente di quella terza dimensione che ci consenta una prospettiva di “spessore dell’uomo”.
Per non tediare a lungo , rimando ad altro articolo la seconda tappa più sopra accennata, quella relativa alla funzione sociale della scultura.
Per quanto ho qui scritto e per quanto in seguito qui scriverò, non vogliatemene troppo! Noi scultori dobbiamo far conoscere quale e quanta forza sottenda un’opera di scultura, generalmente sottostimata nel panorama artistico rispetto ad altre forme espressive.
Dato da Giovanna Barozzi, “Villa Liberty Museum” in Sabbioneta il 7/11/2004.

 

Seconda Parte

Come anticipato nel mio precedente articolo spendo ora due parole sulla “funzione sociale” della scultura che ho definito come seconda tappa di questa mia analisi.Penso che sia opportuno imdurre a una consapevolezza di questa specifica funzione in quanto ritengo che questa emerga dalla interazione dinamica nella “prospettiva etologica” della comunicazione sociale.

La “mozione degli affetti”che un’opera suscita e a volte anche scatena è abbraccio di comunione:in questa “coinonìa” l’ARTE è veicolo e mediazione verso “IL SUBLIME”, perchè abbatte le barriere convenzionali tra il dare e il ricevere per recuperare una dimensione di mutuo-scambio reciproco di doni che uniscono i cuori e le menti. Da qui scaturiscono concrete considerazioni anche sulla funzione dell’Artista e sulla funzione dell’Opera d’Arte,che però scriverò (ahimè per voi che leggete!)nella prossima puntata.
Un cordiale buon prosieguo nell’Arte a tutti Voi.
Dato da Giovanna Barozzi – Villa Liberty Museum
il 9/11/2004